PARTE 1:
TRADIZIONE
Abbiamo assistito in pochissimo tempo, prendendo come fulcro della presente trattazione il nostro territorio specifico, ad una risonante espansione della rete RE/MAX, la cui origine affonda le radici in epoca lontana e in suolo americano.
Chiunque, girando per le strade di Catania o del suo hinterland, si sarà imbattuto in banner, cartelli, avrà visto pubblicizzati eventi, seminari, iniziative di carattere non tradizionale sotto il nome RE/MAX. Qualsiasi utente impegnato nella ricerca di soluzioni immobiliari sul web avrà notato, inoltre, che la fetta più grossa delle proposte è gestita dalla nostra rete.
Cosa è successo? A cosa stiamo assistendo? Cosa ha permesso tutto questo?
Le risponde a queste domande dobbiamo ricercarle all’interno delle dinamiche che muovono il nostro sistema. Intraprendere una carriera da agente all’interno della nostra realtà, infatti, significa intraprendere un percorso altamente professionalizzante, che non ha eguali all’interno di qualsiasi altro modello di real estate.
Per fare chiarezza: tradizionalmente, all’interno delle agenzie, esistono due figure, il titolare e il cosiddetto funzionario o, più genericamente, collaboratore. Il professionista, il vero professionista del settore, risulta essere tuttavia solo il proprietario della struttura; il funzionario, dedito al procacciare affari al suo capo, pertanto, svolge mansioni da mero assistente. Spende tempo ed energia in questa direzione, si attiene pedissequamente ad ordini e direttive che gli sono state assegnate, scandaglia ogni giorno quella limitata zona (che è il suo unico raggio d’azione), in cerca di clienti che devono mettere in vendita i lori beni per poi cimentarsi in improbabili valutazioni di mercato. Tra gli altri compiti rientranti nel suo spettro d’azione, troviamo: la visita sugli immobili, la raccolta della documentazione afferente, la presa appuntamenti nei vari uffici preposti alla produzione di quest’ultima.
Ma ha davvero il controllo sull’operazione? O è solo un tramite, una persona che si occupa di tutte quelle faccende che agevolano l’iter che porterà in fine al tanto agognato rogito notarile? Chi gestisce veramente la trattativa? Chi intrattiene i rapporti con i proprietari e gli acquirenti, media tra loro quando i presupposti per avviare l’affare iniziano a manifestarsi? Chi si occupa del vero cuore, del cuore pulsante della transazione? Innegabilmente, non lui. Il lavoro da business man è di esclusiva pertinenza del titolare dell’agenzia, con tutti gli onori professionali ed economici. Il collaboratore, infatti, imbrigliato all’interno di un sistema così delineato, non può aspirare a progredire davvero né economicamente né professionalmente. Le provvigioni spettantigli per il lavoro svolto risultano esigue e la crescita professionale frenata da un modello non pensato per il suo sviluppo.
Cosa succede ad un certo punto? Che il funzionario valido e motivato, si sgancia da questa realtà di appartenenza, per andare ad avviare una sua carriera, aprendo in tal modo una attività in proprio, con tutti i rischi e le responsabilità connesse a questa scelta.